Ritorna il capostipite di tutti gli sparatutto 3D
Ritorna Wolfenstein e come nel passato si tratta di un FPS con ambientazione storica pesantemente influenzata da fantascienza e paranormale. Non è così dirompente come i predecessori
Eccoci di nuovo nei panni del soldato B.J. Blazkowicz, che nel 1993 sconfisse orde di nazisti, creando un genere tutto nuovo, quello dei first person shooter 3D. Questa volta dietro al nome di Wolfenstein non c'è lo sviluppatore iD Software, ma il team Raven, che sempre per conto di iD Software si è occupato qualche tempo fa dello sviluppo di Quake 4.
La demo di Wolfenstein esce con un notevole ritardo rispetto alla versione completa del gioco, disponibile dal mese di agosto. Chiunque sia ancora in dubbio, può farsi una discreta idea di quello che ha da offrire il gioco. In particolare dell'uso massiccio di poteri soprannaturali che permettono di rallentare il tempo, attraversare muri e altro ancora.
Per il resto questo nuovo Wolfenstein non sembra molto differente dai suoi predecessori: nazisti da uccidere, mostri soprannaturali e una modalità single player guidata da una rigida sceneggiatura. Dal punto di vista tecnico, non si può certo gridare al miracolo, anche perché Wolfenstein utilizza il motore grafico id Tech 4, nato per Doom 3.